Login Contatti | RIVISTA SEMESTRALE - ISSN 2421-0730 - ANNO IX - NUMERO 2 - DICEMBRE 2023

A PROPOSITO DEL LIBRO RODOLFO SACCO, IL DIRITTO MUTO. NEUROSCIENZE, CONOSCENZA TACITA, VALORI CONDIVISI, IL MULINO, BOLOGNA, 2015, P. 176 di Jessica Mazzuca

In Recensioni
5 Agosto 2016

Oggi, il sapere giuridico si presenta sempre più frammentato, privo di un centro univocamente riconoscibile. Se nella percezione comune il diritto è l’armatura che protegge i deboli, quell’armatura ha spesso lo stesso peso dei metalli. C’è, infatti, rigidità nella regola giuridica, un tegumento duro e spesso che sottrae il diritto alla sua “naturale leggerezza”, ponendolo in balia dei predatori. Sicuramente, il massiccio ricorso alla legificazione ha contribuito a “scarnificare” il diritto, piegandolo sulle asettiche formulazioni normative, viste come l’unico luogo di coagulo del fenomeno giuridico, e perciò come il solo oggetto di studio degno di essere preso in esame dal giurista. Da qui, il normativismo, il formalismo, la prospettiva analitica.

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