Login Contatti | RIVISTA SEMESTRALE - ISSN 2421-0730 - ANNO IX - NUMERO 2 - DICEMBRE 2023

Una critica dei principi del diritto di Larry Alexander e Kenneth Kress

In L'Europa del diritto
7 Agosto 2016

Alexander

La teoria del diritto degli ultimi decenni si è sviluppata a partire da una rinnovata riflessione sulla categoria dei princìpi del diritto. Questi sono stati così contrapposti alle “regole”, e considerati come portatori di densi ed intensi contenuti normativi, tali da sconfinare nella sfera dei valori e criteri morali. Ciò metterebbe in scacco il positivismo giuridico, arroccato com’è in una rigida separazione di diritto e morale. E si riaprirebbe l’attenzione per un’argomentazione giuridica non più stretta nell’alternativa secca tra deduzione o interpretazione letterale o intenzionale e decisione o discrezione. È questa, com’è noto, la strada battuta da due dei maggiori giusfilosofi di questi ultimi anni, Ronald Dworkin e Robert Alexy. Larry Alexander (con Kenneth Kress) è avverso ad imboccare questa pista. E si presenta alla ribalta del dibattito come uno dei più intransigenti e raffinati critici della nozione dei princìpi giuridici come categoria autonomamente significativa.

GLI AUTORI
Lawrence (“Larry”) A. Alexander è Warren Distinguished Professor of Law alla School of Law dell’Università di San Diego in California, dove insegna diritto costituzionale, diritto penale e teoria del diritto. È Co-Direttore della prestigiosa rivista giusfilosofica «Legal Theory», ed autore e curatore di vari importanti volumi, tra cui possono menzionarsi: Constitutionalism. Philosophical Foundations (Cambridge 2001), Is There a Right of Freedom of Expression? (Cambridge 2006) e Demystifying Legal Reasoning, scritto insieme a Emily Sherwin (Cambridge 2008).
Kenneth Kress, già professore di diritto alla Università dello Iowa, è oggi Direttore dello Institute for Mental Health Law and Services di Iowa City. È autore, tra l’altro, di Legal Indeterminacy («California Law Review» 1989) e Modern Jurisprudence, Postmodern Jurisprudence, and Truth («Michigan Law Review» 1997).

Traduzione dall’inglese di Massimo La Torre e Natalina Stamile

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