| RIVISTA SEMESTRALE - ISSN 2421-0730 - ANNO X - NUMERO 2 - DICEMBRE 2024

Come nasce l’ordine?

Cos’è l’ordine sociale? E come nasce? E poi esso presuppone necessariamente un ordinatore, e dunque una qualche forma di autorità, oppure è possibile che si dia un ordine spontaneo? In questo saggio, agile ma denso, il filosofo Kurt Bayertz si confronta con queste domande, e prova a rispondervi in modo originale, coinvolgendo il lettore in un articolato ragionamento che innesca a partire dal raffronto tra due fotografie, che sembrano raffigurare differenti paradigmi di disposizione ordinata. Lo scopo dell’argomentazione è dimostrare che quella che Bayertz definisce la teoria egemone della tradizione di pensiero europea, ossia l’idea che l’ordine sociale presuppone necessariamente un regolatore e dipende quindi dalla volontà di un’autorità – ciò che l’Autore chiama “sillogismo autoritario” –, non può essere sostenuta. L’ordine sociale, che è, sì, relativo ma non del tutto contingente, può anche darsi spontaneo, ossia può promanare dalla semplice convergenza delle decisioni, non necessariamente concertate collettivamente, dei singoli partecipanti a determinate prassi umane, che condividono certi basilari interessi antropologici.

L’AUTORE
Kurt Bayertz è stato Professore ordinario di Filosofia applicata all’ Università di Münster, e in precedenza ha insegnato filosofia all’Università di Ulm. È autore di numerosi importanti lavori monografici, tra i quali si segnalano: Interpretieren, um zu verändern. Karl Marx und seine Philosophie (Beck, 2018); Der aufrechte Gang. Eine Geschichte des anthropologischen Denkens (I ed. 2012 e II ed. 2013, entrambe per i tipi della Beck); GenEthics. Technological Intervention in Human Reproduction as a Philosophical Problem (Cambridge University Press, 1994). È altresì autore di diversi saggi e articoli scientifici su temi di filosofia, filosofia morale e scienze sociali, tra cui si ricordano qui, tra i più recenti, Philosophie und Materialismus bei Marx (Studia Philosophica, 79, 2020), e Law and Happiness, scritto insieme a Thomas Gutmann (Ratio Juris, 25, 2, 2012).

Introduzione di Andrea Romeo