| RIVISTA SEMESTRALE - ISSN 2421-0730 - ANNO X - NUMERO 2 - DICEMBRE 2024

ISLAM, UNIONE EUROPEA E DIRITTI UMANI di Luigi Mariano Guzzo

Specialmente negli aeroporti internazionali è ormai quasi del tutto consueto trovare, tra i centri di ristorazione e le toilet, una prayer room. Una stanza cioè, più o meno grande, minimalmente arredata, in cui i soggetti in transito hanno l’opportunità, qualora ne sentissero l’esigenza, di pregare il proprio dio, o i propri dèi, o avere, più semplicemente, un momento di raccoglimento con se stessi. E’ modo, da un lato, per ri-dare dignità alle manifestazioni individuali del sacro, prevedendo una specifica zona indenne al movimento ed al trambusto aeroportuale. Le prayer room non sono destinate ovviamente ai fedeli di una singola confessione religiosa, ma sono anzi la naturale – così sembra – espressione di un pluralismo culturale e religioso di fondo con cui il nostro Occidente ha già imparato a confrontarsi. In queste aree è molto facile trovare soggetti di fede islamica, la cui religione – questo è il comune sentire dell’uomo occidentale – prevede obblighi confessionali più stringenti e meno elastici di altre.

SCARICA IL DOCUMENTO INTEGRALE.