La giurisprudenza della Corte europea dei Diritti dell’Uomo relativa alle compressioni dei diritti sanciti dalla Convenzione, conseguenti al ricorso all’istituto del segreto da parte delle autorità dei singoli Stati contraenti, è stata di recente arricchita dalla pronuncia del 23 febbraio 2016, resa nel caso Nasr e Ghali c. Italia . Con tale sentenza, la quarta sezione della Corte di Strasburgo, all’unanimità, ha decisamente condannato il nostro Paese relativamente agli esiti cui è approdata la nota vicenda del sequestro dell’ex imam Abu Omar, anche a causa del ricorso al segreto di Stato, sostanzialmente impiegato, secondo i giudici europei, a copertura delle responsabilità di un grave episodio di violazione dei diritti umani.