Login Contatti | RIVISTA SEMESTRALE - ISSN 2421-0730 - ANNO IX - NUMERO 2 - DICEMBRE 2023

Maternità surrogata e interesse superiore del minore

In Discussione
25 Febbraio 2020

DI SERENA SERRAVALLE E IVAN VALIA

 

La maternità surrogata solleva numerose questioni di ordine giuridico, etico e morale, come la sua supposta contrarietà all’ordine pubblico, il ruolo che la derivazione biologica assume nella genitorialità, il significato della locuzione “preminente interesse del minore” o, come ha avuto recentemente modo di sottolineare la Corte costituzionale, la possibile lesione della dignità della donna, che sembra costituire la ragione principale per la quale in Italia (e non solo) la pratica in oggetto sia considerata «illecita e immeritevole di tutela».

Illiceità e immoralità, nel campo del biodiritto, segnano due strade tortuose, che a volte si sovrappongono, spesso si separano, delle volte addirittura si confondono. Nel caso della maternità surrogata i due termini si avvicinano fortemente, soprattutto nel momento in cui il bambino viene considerato un “prodotto”, il mezzo attraverso il quale misurare il proprio desiderio di genitorialità o, in un senso ancora più ampio, lo strumento cui affidare addirittura la definizione di se stessi in quanto individui.

Di tali questioni si occupa la Professoressa Serena Serravalle nel volume Maternità Surrogata, assenza di derivazione biologica e interesse del minore, pubblicato all’interno dei Quaderni della rassegna di diritto civile diretta da Pietro Perlingieri e alla quale abbiamo il piacere di rivolgere alcune domande per la rivista Ordines.

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