Login Contatti | RIVISTA SEMESTRALE - ISSN 2421-0730 - ANNO IX - NUMERO 2 - DICEMBRE 2023

Ripensando il pensiero giuridico di H. Patrick Glenn

In L'Europa del diritto
7 Agosto 2016

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La globalizzazione trionfante modifica lo scenario giuridico internazionale, alterandone profondamente le articolazioni. Sono gli stessi contenuti e confini dei diritti nazionali e delle rispettive dogmatiche e dottrine a soffrire il mutamento. Dallo Stato nazionale stiamo passando a quello che Patrick Glenn ha chiamato nella sua ultima grande opera lo «Stato cosmopolita ». Ma è uno Stato cosmopolita ancora uno «Stato» in senso proprio? E la scienza giuridica dello Stato nazionale (immersa nella prospettiva giuspositivista) è ancora capace di dar conto, ed operare efficacemente, con concetti che risalgono in buona misura allo statico e «sicuro» universo culturale del diciannovesimo secolo? Glenn non lo crede e segnala ciò che per lui è giusto una rivoluzione di paradigma. È la stessa logica del ragionamento giuridico che va ripensata, abbandonando le certezze essenzialistiche e deduttivistiche del pensiero occidentale (di matrice aristotelica). Quel modello di ragionamento – dice Glenn – veicola categorie formaliste che sono tipicamente quelle dell’ordine statale gerarchico e centralizzato. Ma la globalizzazione sembra condurci al di là di un ordine siffatto e piuttosto esige un pensiero fluido ed aperto, disponibile alla considerazione della defeasibility, della derogabilità della regola d’alta definizione e formalista propria dello Stato nazionale. Questi sono i temi del seminario tenuto dal Professor Glenn, purtroppo recentemente scomparso, all’Università di Catanzaro il 13 novembre 2013, che qui ora si rende disponibile al lettore italiano. In questa lezione è riassunto il punto d’arrivo d’una interrogazione condotta in decenni d’assidua ricerca.

L’AUTORE
H. Patrick Glenn (1940-2014), canadese, professore nella prestigiosa McGill University di Montreal in Quebec, è stato uno studioso insigne di diritto processuale e di diritto internazionale privato. Ma, anche e soprattutto, è stato forse il più grande comparatista degli ultimi cinquant’anni. Ha infatti dato un contributo fondamentale al rinnovamento degli studi giuridici comparatistici, allargandone l’orizzonte ed approfondendone il campo di ricerche e la prospettiva metodologica. Dotato di un sapere giuridico enciclopedico, ed accompagnato da una forte sensibilità culturale, Glenn è stato così in grado di offrirci uno sguardo niente affatto freddo e distaccato, anzi empatico e «caritatevole», rispetto ad ordinamenti considerati talvolta primitivi o inferiori all’evoluzione del diritto occidentale. Il suo punto di vista si fa pertanto «universalista», allo stesso tempo mantenendo l’attenzione alla storia ed alla singolarità ed alla dignità di ciascuna grande tradizione giuridica. Il diritto comparato assume così i contorni più gentili dell’antropologia, senza perdere la capacità analitica necessaria alla comprensione dei meccanismi istituzionali e della trama dei concetti giuridici. Di Glenn, autore di tanti studi importanti, devono ricordarsi almeno l’influente Tradizioni giuridiche nel mondo. La sostenibilità della differenza (trad. it., Bologna, 2011) ed il più recente The Cosmopolitan State (Oxford, 2013).

Traduzione dall’inglese di Sergio Ferlito, Luigi Mariano Guzzo e Natalina Stamile

Per acquistare il volume:

http://www.edizioniesi.it/pubblicazioni/libri/diritto_storia_filosofia_e_teoria_del_diritto_-_1/filosofia_del_diritto_filosofia_politica_teoria_e_interpretazione_giuridica_-_1_-_07/ripensando-pensiero-giuridico.html

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